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La Dott.ssa Di Nicola offre la sua professionalità, oltre che per il trattamento e la cura di numerose patologie e disturbi psicologici, anche per affrontare i problemi di coppia e offrire consulenza psicologica professionale in caso di separazioni.
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Se la personalità ha ricevuto fin dai primi anni di vita una base sicura la capacità di amare dell’individuo si sviluppa senza rischi; qualora invece il clima in cui è cresciuto il bambino non è stato stabile, c’è il pericolo che si crei un terreno fragile, e la probabilità di costruire una vita sentimentale fallimentare risulta alta. Più le paure prendono il sopravvento, più diminuisce proporzionalmente la capacità di amare: le paure risiedono proprio in quella zona inesplorata e nascosta, che sabota, aggredisce e che fa sentire prigionieri di meccanismi psichici involontari. Nessuno può sfuggire alle proprie ansie, salvo che non ci si assuma la responsabilità di un cambiamento interiore e ci si riconcili con le sofferenze interiori subite.
Per saper amare intanto è fondamentale superare l’attaccamento ai propri genitori: mai come nella società odierna i ragazzi permangono a lungo nel nucleo familiare a causa di varie motivazioni. Quando l’amore nasce è necessario fare i conti con i modelli rielaborati con le storie familiari, che spesso si ripetono nella propria storia personale e di coppia: occorre riandare allo sviluppo della personalità individuale.
Presso lo studio della Dott.ssa Di Nicolò è possibile ottenere un valido aiuto, tramite le tecniche della psicologia cognitivo comportamentale, per affrontare le principali questioni legate alla coppia e ai suoi problemi.
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L’amore che si sviluppa tra gli adulti può essere considerato come un legame di attaccamento, per alcuni aspetti simili, a quello che s’instaura tra la madre e il bambino, ma non uguale. Se per il bambino è fondamentale e indispensabile sentirsi protetto e accudito, ciò non è così fondamentale nei legami di coppia tra adulti; infatti, la relazione tra adulti, non deve essere necessariamente connotato da sentimenti di dipendenza, che crea negli individui il bisogno. Purtroppo però l’amore viene troppo spesso confuso, con legami di dipendenza, e di fasulla ricerca di sicurezze, dove sono le paure, a ricattare il rapporto.
Ogni individuo possiede diverse capacità di amare, e se la personalità ha ricevuto fin dai primi anni di vita una base sicura, esso si sviluppa senza rischi, con una struttura stabile e adeguata, che non le fa percepire paure e ansie. Qualora invece il clima in cui è cresciuto il bambino non è stato stabile, c’è il pericolo che si crei un terreno fragile, e la probabilità, di costruire una vita sentimentale fallimentare risulta alta. Chi non ha ricevuto una base sicura, in un rapporto sentimentale, potrebbe sperimentare stati di sofferenza e una nevrosi personale.
Più le paure, prendono il sopravvento, e più diminuisce proporzionalmente la capacità di amare. Le paure risiedono proprio in quella zona inesplorata e nascosta, in ombra che sabota, aggredisce, e che fa sentire prigionieri di meccanismi psichici, involontari dalla volontà. Nessuno può sfuggire alle proprie ansie, salvo che non ci si assuma la responsabilità di un cambiamento interiore, ci si riconcili con le sofferenze interiori subite a torto o a ragione, per vivere finalmente una vita piena di serenità, e amore. Liberi, perché l’amore è libertà, non è possesso, non s’identifica con sentimenti di dominio e violenza.
La sede anatomica dell’amore e dei sentimenti, risiede nel cuore, organo che rappresenta il centro vitale dei sentimenti, che palpita, ogni secondo, e non solo nel corpo. E’con tutto il proprio essere, e con il proprio corpo, che la persona dona e riceve e quindi è con il cuore che si ama. L’attività del cuore è indipendente dalla nostra volontà. Nella tradizione biblica il cuore è simbolo dell’interiorità, della spiritualità, della vita affettiva, sede della sapienza, espressione dell’amore. Quando i timori e i dubbi prendono il sopravvento, possono indurire quel formidabile organo che pulsa ……. E rappresenta la vita.
Oggi i ragazzi incontrano delle difficoltà enormi a legarsi e mantenere un rapporto stabile. Non vi è impresa, più ardua del costruire un rapporto sentimentale. Essere in grado di sapere amare e vivere i sentimenti,dipende dalla capacità di staccarsi dal proprio narcisismo, e dalla maturità personale. Intanto è fondamentale superare l’attaccamento ai propri genitori. Mai come nella società odierna i ragazzi permangono a lungo nel nucleo familiare, le difficoltà d’inserimento lavorativo, l’allungamento dell’età media, lo spostamento del grado di maturità a un’età più avanti rispetto a quando la generazione precedente si assumeva le sue responsabilità, all’età dei diciotto anni. Specie in Italia si tende a protrarre l’età di assunzione delle proprie responsabilità, vuoi per difficoltà intrinseche culturali, come ad esempio l’allungamento del periodo di studi e sia per l’atteggiamento estremamente affettivo e protettivo, che i genitori attuali hanno sviluppato, nei confronti dei figli.
Ciò ha come conseguenza una difficoltà in termini di processo di separazione/individuazione, che è vissuto con estremo timore, e incertezze. In questo clima, spesso il termine amore, viene a confondersi con concetti di piacere, edonismo, fatue emozioni, ciò rappresenta il bisogno di essere amati, ma non può essere chiamato amore, ma forme deviate dell’amore, amore fatto di desiderio dei sensi, d’intolleranza, e di debolezza, e sempre più spesso orienta a collezionare un susseguirsi di distacchi superficiali e traumatiche, anche se fugaci, risultato sia dell’incapacità a stabilire un legame e un attaccamento profondo e sia espressione, del tentativo di sfuggire alla paura.
Quando l’amore nasce, è necessario fare i conti con i modelli rielaborati con le storie familiari, che spesso si ripetono nella propria storia personale, e di coppia, significa riandare allo sviluppo, della personalità individuale.
Oggi lo stare insieme è spesso motivo di conflitto, e non di armonia. Si può verificare, che i rapporti intimi siano rari, oppure che il rapporto corporeo sia poco espressivo. Il sentimento sembra essere scollato dalle sensazioni corporee…. Forse c’è un blocco….e delle paure ataviche si stanno riproponendo, e magari i divieti e le inibizioni, di fronte al sesso all’amore, sono talmente forti da non poter essere superati! E tutto ciò va a discapito del rapporto di coppia….Quando si stabilisce un legame forte e stabile, l’ansia e l’angoscia da separazione, sono gli indicatori che il legame si è veramente formato, ma spesso ciò non si verifica e si passa da un rapporto all’altro, con estrema superficialità. Amare significa donarsi, cedersi all’altro in un atto di libertà incondizionata, questo processo implica coraggio, fiducia in se stessi.
L’amore puro inizia quando cessa di essere mescolato all’interesse, infatti, esso si esprime col sacrificio, il cuore puro è fiducioso, semplice lucido, la verità, la dolcezza, la speranza lo abita. le impurità del cuore sono la paura, il dubbio, la disperazione, la rigidità. Questa è la ragione per cui è necessario, essere vigili, riguardo al cuore, per non lasciarlo indurire, come una terra incapace di lasciar germogliare la buona semente.
La cronaca e i media, mai come nell’epoca contemporanea sono testimoni del malessere della coppia. Trasmissioni tv come “Strano amore”, che tentano invano di ricostruire relazioni oramai in crisi; delitti passionali commessi in nome dell’amore da sempre si rintracciano nella storia dell’uomo, e mai come oggi sono diventati indicatori della “paura di amare” della conflittualità con se stessi, e con gli altri percepiti come nemici, nemici, di noi stessi………..
Sempre più spesso si assiste a dei “crimini del cuore” infedeltà e tradimenti sono all’ordine dei rapporti di coppia. Nella società contemporanea si assiste alla consumazione sfrenata di rapporti corporali, e ad una iper -sessualità, che ovviamente orienta verso un impoverimento psichico e sociale, in una dimensione di “superficialità” a scapito della profondità interiore, rapporti fugaci che non permettono uno scambio vero, ma falso.
Le storie di ordinaria violenza sono il risultato più diffuso e tangibile che l’aggressività esplode ed è considerata, solo come espressione patologica. Il problema è che non si lavora sulla gestione dell’aggressività, esistente nella relazione di coppia: anzi si pone come oggetto, da respingere o rimuovere. L’aggressività è spesso frutto, e conseguenza della dipendenza, che si crea all’interno della coppia; nella maggior parte delle relazioni amorose il sentimento di dipendenza è nascosto e coperto dalla soddisfazione dei propri bisogni di protezione e di sicurezza; per questo la dipendenza è evidenziata solo in contesti di mancanza e subito trasformata in patologica, rifiutata e aggredita, aggredendo con essa anche il soggetto della dipendenza stessa. Spesso la paura di perdere la persona amata, connesso alla non soddisfazione dei bisogni, che è attribuita al partner.
Se si chiede all’altro, di esaudire i nostri desideri, la gestione della vita emotiva è caratterizzata dalla scomposizione di emozioni e un’erogazione coatta dell’amore “dammi tanto amore, quanto te ne do io”.. l’eccesso di ragione in una relazione sentimentale è un elemento disgregante.
Fare ad esempio il bilancio del rapporto di ciò che si dà e di ciò che si riceve, può rilevarsi distruttivo, e pericolosa. Altro campanello d’allarme è la presenza massiccia e patologica della gelosia. Una volta, la gelosia era una passione che nell’individuo aveva il ruolo di esprimere e mantenere i diversi valori sociali. Spesso la gelosia è potatrice di conflitti irrisolti di tendenze ossessive, insicurezze, è da evitare per quanto possibile. La gelosia, e l’invidia appartengono all’infanzia;la gelosia aiuta a rafforzare il legame con la madre, l’invidia invece lo fa uscire dalla non separazione dall’illusione primordiale che il bambino sperimenta nell’onnipotenza di essere estensione della madre, e quindi spinge alla crescita e all’autonomia.
Questi meccanismi dovrebbero perdersi con lo sviluppo del bambino. Se non si superano questi stadi, c’è il rischio di sviluppare problematiche emotive, che prendono il sopravvento, minacciando le basi della fiducia e la capacità di amare. Spesso la sua origine è innata, connessa alla nascita e allo svezzamento. Spesso la gelosia si manifesta in modo diverso tra i sessi. Nel maschio la negazione, il non manifestare celare i propri sentimenti. Il suo essere geloso verso le donne non è che un tentativo patetico di tornare a riappropriarsi della figura materna, una figura femminile che lo protegga.
La donna dal canto potrebbe risolvere i suoi problemi di gelosia attraverso la gravidanza e il parto. Il poter generare essa stessa vite umane, anche maschili, le procura un appagamento tale da sostituire o compensare eventuali sensi di inferiorità o di gelosia.
Anche l’eccesso di gelosia è la risultante della dipendenza patologica. E’ il bisogno, la necessità che crea sempre dipendenza. Per non diventare succubi o dipendenti dobbiamo avere fiducia in noi stessi? Essere indipendente, significa fare a meno, del bisogno degli altri. In conclusione Gli schemi di sottomissione e di dominio, che si originano da legami di dipendenza patologica che finiscono col distruggere il rapporto.
La scelta dell’infelicità è più spesso frequente, quando si permette alle persone di comandare, su se stessi. In questo caso è la supremazia del principio della morte, su quello della vita.
A cura della dr.ssa Lorella Di Nicola
Riferimenti bibliografici
Willy J. (1986) la collusione di coppia, Milano, Franco Angeli
Richard G. (1967) gelosia e amore, Roma edizioni mediterranee.
Albisetti, V. (2001) Gelosi si nasce o si diventa? Come separare un sentimento antico e sempre nuovo.
Albisetti V. ( 2001). Mal d’amore. Come affrontare i problemi della vita sentimentale
Joelle La flute ( 2001) – Riconciliarsi con se stessi libreria editrice vaticana
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